Le donne e la storia
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 32, p. 3
Data: 6 febbraio 1955
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Gli storici maschi — anche se non sempre virili — sono talmente infatuati dal « complesso di superiorità » del sesso barbuto che non si accorgono abbastanza della parta grandissima e talvolta decisiva delle donne nella storia universale. Molti avvenimenti che hanno mutato, almeno per qualche secolo, la vita dei popoli, ebbero la prima o l'ultima mossa da una donna.
Si deve ai suggerimenti che Aspasia dette a Pericle quella guerra del Peloponneso che doveva avere tanta influenza sulle sorti di Atene e di tutta la Grecia.
Clotilde convertì lo sposo Clodoveo al cristianesimo e con lui tutto il popolo dei Franchi sì che il più potente regno barbarico fu posto, fin da allora, al servizio della nuova Roma.
Teodora imperatrice d'Oriente salvò con la sua fermezza eroica il marito Giustiniano e la dinastia nei giorni della rivolta Nika e poi ispirò e guidò l'imperatore nell'imprese che fecero glorioso sopra ogni altro il suo regno.
Caterina da Siena, per quanto povera donna che aveva come armi soltanto la sua anima di fuoco e la sua parola di veggente, riuscì a quello che non era riuscito, fino allora, a nessuno, cioè ricondurre il papato dalla servitù avignonese alla sua naturale e sacra sede di Roma.
A Giovanna d'Arco nessuno osò togliere la gloria di aver dato il vittorioso avvio alla liberazione della Francia dal dominio straniero.
La scoperta dell'America non sarebbe stata possibile senza gli aiuti e gli appoggi della regina Isabella la Cattolica. L'impero oltremarino inglese ebbe il suo cominciamento grazie all'impulso e alla protezione lungimirante della regina Elisabetta I che ebbe il suo compimento e il suo apogeo con la regina Vittoria.
Senza la spietata risolutezza e l'italiana accortezza di Caterina dei Medici, metà del popolo francese sarebbe diventato protestante e l'unità morale e politica del regno sarebbe stata compromessa e forse spezzata.
Il genio e la bellezza di Madame Roland insieme al suo odio accanito e quasi personale contro la regina Maria Antonietta ispirarono per qualche tempo la politica dei girondini, che a un certo momento furono le guide della rivoluziona, e perciò l'opera di questa donna fu una delle cause più dirette della caduta della monarchia.
Il libro di una donna, della Beecher Stowe, diffusa, approfondì e rese irresistibile qual moto di sentimenti e di opinioni che condusse gli Stati Uniti alla guerra di Secessione e alla abolizione della schiavitù.
Non si tratta, come si vede, di fatterelli di poco conto o di episodi di scarsa importanza e risonanza, ma di eventi fondamentali nella storia delle nazioni civili e che hanno avuto effetti e ripercussioni fino ai nostri giorni.
Un uomo che avesse una più ricca memoria della mia potrebbe aggiungere altri esempi ed altri nomi, ma credo che bastino questi rapidi accenni per una prima remora alla boria mascolinista degli allievi di Clio.
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